Perché odio.
Odio sentirmi indebolito, la testa che scoppia, e il movimento autonomo del mio corpo che fluisce via senza che la mente possa seguirla.
Odio l’odore di piscio, alcool, fumo, vomito, sudore. Fra gente accalcata che si appoggia vicendevolmente senza meta, mentre cerchi di dribblare una lattina vuota e una bottiglia di birra, un piede e un copertone. E odio dover cercare il profumo del solito vino di merda per affievolire quel disagio.
Odio gli LTA. La razza più infame. I figli dell’«o tempora o mores», della «bell’età dell’Oro», della «laudatio temporis acti», del «si stava meglio quando si stava peggio», del «qui una volta era tutta campagna, tutta campagna…», del «non ci sono più i %foobar%
di una volta». Ma soprattutto, quelli del «vorrei poter tornare indietro». Simpatici posacenere da collezionare sulla mensola delle dolci e seducenti naività, da poggiare rigorosamente accanto a quelli del «sono tornato quello di prima».
Ci sono questi piccoli istanti in cui sento un profondo disprezzo per il mondo circostante.
Si tratta di un battito di ciglia, un’esplosione di coriandoli che scivolano giù come neve sul pavimento.
E mi sentite parlare, parlare e parlare.
Poi improvvisamente mi fermo.
Fisso il vuoto.
Riprendo a parlare.
Di tutt’altro.
Se lo faccio, non è perché pensi davvero che non sia il caso di non parlare di cose poco interessanti.
Perché io continuerei a parlare all’infinito, e sempre con lo stesso entusiasmo, del tempo che passo a costruire questa piccola LAN casalinga, degli Access Point che collego ad uno switch per dare a tre piccoli server la possibilità di collegarsi via Ethernet, o dell’impossibilità a fare un backup in extremis sull’iBook perché mount_ftp
va in sola lettura e mount_msdos
non funziona perché sul CD manca giustappunto msdos.kext
, cazzo.
E poi, all’improvviso, scende una goccia sulla testa.
Sfrigola su qualche sinapse surriscaldata.
Mi fermo.
Resetto.
E posso provarci altre due o tre volte.
Ma poi non riesco a riprendere il discorso di prima.
Perché, nel suo piccolo, sarebbe come voler tornare quello di prima.
*serievolitudine*
Ho smesso di volere solo l’odio. Da poco, in realtà.
Oggi mi limito a non voler più l’amore: la versione cinica del bicchieremezzopienoomezzovuoto.
Chè se il mare fosse alcool e le nuvole fumo, allora potrei far amicizia addirittura con quei simpaticonidell’etàdell’oro.
Nonsitornaindietro, mai.
*Bigliettisoldout.*
di questo tuo fascinoso ed inquieto vivere, to reset è la parola chiave.
che condivido.
solo per piccoli istanti..? bhè dai allora va bene ;)
Secondo me un tasto reset dovrebbe essere fornito in dotazione al bipede umano, contestualmente al momento della nascita, l’ho sempre sognato…
Vorrei ricordarti che quello che vuole andare sempre al Pellicano (leggi: alcol, piscio, vomito) sei TU! :P
E’ importante dare amore a quei tre piccoli server.
Mi fai venire in mente il libro sugli Hacker che sto leggendo.
Entusiasmo, anche se a volte manca, è la chiave di tutto.
E tutto il resto, si resetti.
Soprattutto il tornare indietro.
Ah, e sappi che ti leggo.
Odioso.
E quell’ammiccamento che vorrebbe significarmi?
evviva, è rinsavito!
ju
Mh.
Sicuro che non ci sia dell’intrinseco che non riesco a disintrinsecare?
Maliziosi di che?
E’ che sembra che io sia diventata un’insensibile zitella acida che non capisce più la gente.
Mi preoccupavo.
La sensazione di dover riprendere un discorso quando l’enfasi iniziale è sfumata è una sensazione difficile da descrivere e che trova traduzione solo attraverso la parola “disprezzo”.
Comunque alle frasi tipiche degli LTA dovevi aggiungere “prima si poteva dormire con le porte apete!”. :P
aperte*
la mia trasformazione in geco è sempre più visibile..
non mi piace l’odio, è un sentimento forte e che quindi non merita una persona che dovrei odiare…
Captain’s Charisma
Io, ormai, ogni giorno che passa, odio un po’ di più questo paesone (che molti credono città) chiamato Bari… non sopporto i Baresi (categoria di cui io faccio parte, ahimè!) il loro sapere sempre quale locale è IN ed altre inutili conoscenze del genere… senza riflettere su quanto sono Cheyenne!
Il barese, come insegna Ciardo, è quello che compra la Ferrari e si mette l’impianto a gas…
il barese è quello del poco, maledetto e subito… l’apoteosi della minchiata!
ODIO, come cantavano i Bluvertigo nel loro primissimo album, IO ODIO!
dio mio se ci ha segnati QUELLA DONNA.
(il titolo)
a.
P.s.commento criptico per soli addetti ai lavori.
ROTFL
Sapevo che mi avresti capito ^^