Non ricordo più nulla, al di fuori di frammenti.
Piccole esplosioni davanti agli occhi.
Non ricordo più nulla.
Ora ricordo.
C’era un piccolo essere che voleva morire di una piccola morte, la cui presenza assonnata e silenziosa mi era ormai indifferente. E io continuavo a parlare, parlare, e ancora parlare. Non sentivo più il freddo, né la stanchezza, né il dolore. Non sentivo più il dolore, perché non sentivo più neanche il motivo di quel dolore. Non lo ricordavo già più.
Eppure parlavo proprio di quello. Solo di quello.
Parlavo del fatto che ci stiamo avvicinando alla guerra fra due stagioni, e io per l’ennesima volta dovrò essere spedito al fronte e cadere nell’ennesima battaglia persa. In realtà è un po’ come un curioso e triste rituale, che però adesso ho fatto mio e che, con un pizzico di titanismo, continuo a portare avanti insieme all’Anarchia. La mia piccola utopia vitale.
Sono nell’avamposto che lotta strenuamente contro lo scorrere inesorabile del tempo.
Perché alla fine sono un po’ romantico.
un pò?
Certo è, che se parti già con l’idea che la battaglia sia persa, ti assicuro che non sarai mai tu a vincerla ;)
Captain’s Charisma