Air in blue.

Bisogno di spazio.

Quando faccio log-in alla mia position ho l’assoluta esigenza di cambiare la risoluzione da 1024×768 a 1280×1024. Passa la gente e mi guarda attonita, provandosi ad immaginare lo strazio per gli occhi che mettono a fuoco caratteri così piccini. Altri invece assumono un’espressione inveente, pensando a quale casino sarà rimettere tutto a posto quando quella position toccherà a loro. Mi ricorda quando avevo un monitor CRT da 14", e la gente faceva scommesse su quanto sarebbe durata la mia vista con una risoluzione 1024×768. Ma erano altri tempi (e altri monitor).

E comunque a me dispiace per voi. Di cuore.
Ma ho bisogno di spazio.

Ho preso l’abitudine di mettermi a leggere in macchina. In macchina. Quasi sempre di sera. Approfitto dei momenti d’attesa per immergermi in letture che a volte insegnano tout-court, a volte sconvolgono, a volte sono solo un’impresa ermeneutica. Parcheggio in un luogo semi-deserto, abbasso un po’ i finestrini, accendo una sigaretta (già, accendo una sigaretta), e comincia il rituale.

Ieri ho rubato due ore al sonno così.
In macchina.
Di fronte a casa mia.
Pur di finire quel maledetto libro.

E a me non dispiace.
Perché avevo bisogno del suo spazio,
barricandomi in uno stretto spazio,
immerso in un ampio spazio.

A volte, sì, capita anche a me di voler stare solo.
E allora, tanto per cambiare, ho bisogno di uno spazio, che si espande in modo indefinito, protetto da una cortina d’indifferenza. Posso avere quattro o cinque persone attorno a me, ma non fa nulla, perché nessuno può scalfirla.

Tranne te, ovviamente.
Che puoi entrare e uscire tutte le volte che vuoi.
Mi casa es tu casa.

E sai quanto sia efficace.
Quando ci barricammo insieme, nulla riusciva a penetrare attraverso quell’avorio.

E se è vero che ognuno ha il suo spazio (vitale o anche più-che-vitale), è vero altrettanto che in questo spazio vale la pena di farci entrare chi vale la pena.

Se ne vale la pena.

15 thoughts on “Air in blue.

  1. Trovare la tranquillità per leggere davvero.

    Che non importa molto il luogo, se solitario o inconsueto. E’ mentale, se trovi momenti solo per te.

    E non è così facile.

    Sei evocativo

  2. E’ vero, sei evocativo :) (…ma anche il prezzo dell’Apple Cinema HD Display 30 lo è :D , risoluzione nativa di 2560 x 1600 pixel… sbav…).

  3. verissimo son d’accordo ma si deve sempre scegliere bene..sennò è un casino!

    cmq passa nel mio blog.ho un dilemma (si legge nel mio ultimo post) e vorrei la tua opinione al riguardo. grazie..Brln

  4. grazie x il bellissimo commento caro ^^

    ti ho aggiunto fra i link nel mio blog.

    spero non ti dispiaccia..se così fosse ti cancello..

    fami sapere

    e grazie ^^

    w la comune decenza e la lieve innocienza (eh!!! che rimaaaa xD)

    Brln

  5. e rilessi quelle pagine ancora e ancora.

    Il giorno prima, e quello dopo.

    bella l’idea delle due ore rubate al sonno. Io di solito gliele regalo, e sono 58432 ore totali.

  6. “è vero altrettanto che in questo spazio vale la pena di farci entrare chi vale la pena.

    Se ne vale la pena.”

    quant’è vera, sta cosa…peccato che non tutti riescano a capirla e per il solo fatto che non ostenti familiarità e affettuosità con chicchessia ti etichettino come “stronza”, “altezzosa”, “fiacca”, per non dir di peggio ;))

  7. I miei spazi sono enormi, pieni di niente.

    (non vuoti, ma così pieni di niente che finchè ci starà tutto quel niente, per qualche legge della fisica, non potrà entrarci qualcosa)

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