Edera.

Già. Un’edera.

Presenza confortevole.
Poi chiarificante.
Quindi rassicurante.
Definitivamente tergente.
E inaspettatamente rinforzante.

Tra l’altro, avete mai provato a staccare una pianta rampicante dal muro? Di quelle che formano delle specie di ventosine che si appiccicano alle pareti, intendo.

Beh io lo facevo da piccolo, e mi piaceva vedere come, in alcuni punti, la pianta avesse attecchito così tanto da rassegnarsi ad abbandonare le ventosine (avranno pure un nome più decente da qualche parte) sulla superficie. E quelle poi non le staccavi mica.
Altre volte invece la pianta era così saldamente ancorata al muro da non riuscire neanche per sogno a strapparle via. Wow. Però preferivo vedere le ventosine sul muro.

Ora, certo, ne son passati di anni da allora, e io non so se continuerei ad ammirare com’è brava ad attecchire una pianta rampicante o se preferirei strapparla dal muro per cercarne le tracce.

Fatto sta che dovrò sentirmi pur protetto da qualcuno.
E, finito il giorno senza tempo e senza spazio, resta la solita consapevolezza che presto o tardi questo qualcuno sarò io. Dopodiché sarò pronto. Non so per cosa, ma sarò comunque pronto.

E questo, certo, lo sapevo già.
Ma ora riesco ad accettarlo un po’ più serenamente.

3 thoughts on “Edera.

  1. Io come al solito precorro i tempi e l’autoprotezione ho cominciato già a praticarla a 20 anni.

    [Detto scherzosamente sembra qualcosa di contraccettivo].

    Ma come spesso mi è capitato (e mi capita) precorrere i tempi non ha fatto di me un pioniere.

Note something down here. Put some effort into it.