Posso sognare a bocca aperta, lasciare che il vento lanci spilli sottili dietro la schiena.
Aprire le mie narici da novembre a febbraio, e non respirare nulla.
Prego, entrate. Prendono a martellate le sinapsi per ricordarmi cose che non sono mai esistite, quindi con ago e filo e lavoro opportunamente causcasuale staccano le connessioni neurali e li ricollegano, incrociandoli in modo irritante, in altre porte. Associazioni assolutamente fuori luogo.
Sono un feto coccolato nel calore di un utero materno.
Uno strato di cotone e uno strato di lana.
Che c’è?
Niente.
Ma perdi pezzi.
Briciole.
Ma che briciole, son pezzi interi.
Sì, è un po’ di me che va via.
Eppure in testa ne vedo altri.
Allora forse dovrei staccarmi la testa.
Mi dia un buon anti… anti… antiforfora.
Orsù.
se si tratta di antiforfora farmaceutici, mi raccomando, leggi il foglietto illustrativo: RIDUCE LA FORFORA IN DUE SETTIMANE*
*risultati riscontrati su un campione di tre persone. Potrebbe causare inappetenza, stupidità estemporanea, nausea e sterilità. Non somministrare al di sotto dei 60 anni, se la forfora persiste consultare l’esorcista.
Pensa se fossero pidocchi.
Direi che ti è andata di lusso.
era una metafora o sbaglio?
Tu, dunque, non tremi…
Sei contemporaneamente in due persone. Me ne compiaccio.
Nah, mica si prendono a cazzotti. Anzi, ostentano granitica indifferenza reciproca. Con moltà facilità comunque, senza costrizioni.
ma lo sai che a volte ritornano?
lasciali andar via…
(e se non tornano sticazzi, erano serpi in seno!)