Bene. Ancora poche ore e un grande processore intangibile eseguirà una un qualcosa come INC AX
. Un battito d’ali di farfalla. Un alluvione in Amazzonia. Divertente, vero?
Poi tu e il tuo centro sprofonderete nel baratro delle domande. Ma, prima di arrivar lì, una domanda vorrei fartela io. Beh, sì, insomma, conservatela per domani, però fammela dire ora prima che mi dimentichi.
Dimmi, su: come ti senti? Anzi, «senza un programma, dimmi, come ci si sente?».
No, no, a questa domanda potrei anche rispondere io al posto tuo, tanto conoscendoti si sa quale sarebbe la risposta. Piuttosto, forse sarebbe interessante chiederti: come ti sembra guardarti indietro una volta giunto a questo punto? Già, perché lo so che questa domanda non te la sei mai posta finora. Allora pensaci: cos’hai fatto finora? Com’è stato? Com’è stato cercare di fermare la pioggia per accontentare chi voleva belle giornate, uccidere il sole per accontentare chi voleva un po’ di buio, versar sudore per aiutare campi aridi e bere acqua salmastra per salvarli dalle alluvioni? Com’è stato veder sguardi soddisfatti del tuo operato?
E sento che non ti offenderai se ti dico che credi di aver fatto tutto questo. In realtà, a mio avviso, hai cercato [e mi consentano il paragone le lobby antifumo] di metterti 20 sigarette in bocca e, oltre ad esserti ustionato la gola, hai acceso male metà pacchetto e ora lo dovrai buttare.
Ma basta, non ci pensare.
Per consolarti ti dico il regalo che ti farò.
Forse il regalo che desideri di più (beh, visto che ti conosco da un bel po’, vecchio mio, credo di potermi permettere questa puntina di presunzione, non credi?).
Una giostra.
Certo, una giostra enorme.
Sì, ci son solo due posti, uno per te e uno per il tuo centro.
Ed è una di quelle giostre che vi solleva rapidamente da terra e, inbragati a dovere, vi fan girare e girare e girare ancora fino a perdere i sensi. In senso orario. Poi in senso antiorario. Poi verso l’alto. Poi verso il basso. Per guardare dall’alto il passato, il presente, lei, lui, il momento e la cicatrice, i sorrisi, il ruotino anti-ribaltamento del cazzo e chi si è messo al suo posto, e ancora qualcos’altro che ora sarebbe inutile snocciolare.
Insomma, una di quelle giostre che all’improvviso vi sbatterà violentemente in ogni dove. Ma userai una bolla di sapone per attutire l’urto contro un suolo di gomma. E un piumone per lenire il dolore.
Vai, sbrigati. La solfa sta per iniziare.
…forse il regalo più bello sarebbe un biglietto per entrare in un night come quello di “Stay” e vedere proiettato su un pannello cose che lo riguardano, mentre musica suadente continua a scorrere d fondo; ma tu, sì insomma, lo conosci meglio quel tipo per il quale oggi bisogna comprare un regalone!